Le luci della sera che calavano su L’Aquila portavano inevitabilmente quella tristezza tipica dei tramonti, a cui gli atleti del CUS parma Calcio sommavano la delusione per una medaglia d’argento che immeritatamente è finita al loro collo. Una medaglia di grande valore, un argento storico che va ad impreziosire i 9 anni con cui questa squadra ha fatto la storia del calcio universitario. Ma, appunto, quando l’obiettivo più ambito era vicino, il vederselo sfuggire solo ai calci di rigore ascia inevitabilmente una grande amarezza. Il tabù degli anni dispari, per gli scaramantici, non è stato vinto: 4 i titoli arrivati dal 2011 al 2019, conquistati appunto nel 2012, 2014, 2016 e 2018. Negli anni dispari, sempre sul podio, ma mai sul gradino più alto. 27 partite in 9 anni, senza nessuna sconfitta arrivata nei 90′ di gioco o nei supplementari. La finale di ieri con il CUS Lecce per i ragazzi di Del Signore, Ravasi e Davoli è stata l’ennesima dimostrazione di classe e forza, in un campo da gioco finalmente all’altezza. Ma Lecce naturalmente non aveva nessuna voglia di fare da spettatore, ed ha messo in mostra comunque talento e voglia di vincere. In vantaggio per 1-0 grazie ad un rigore trasformato da Marco Roma, il capitano, all’ultima presenza con la maglia del CUS Parma, i rossoneri hanno subito solo qualche fiammata dai salentini, ma mantenendo sempre il predominio del gioco nel primo tempo. Ma all’inizio della ripresa Lecce partiva a mille, e dopo qualche minuto trasformava una punizione al limite dell’area, concessa ingenuamente dal CUS Parma. Da qui, il CUS Parma soffriva un po’, Lecce colpiva una traversa, ma dalla metà del secondo tempo i ragazzi di del Signore riprendevano le redini dell’incontro, senza però rendersi mai davvero pericolosi. Nei supplementari c’era solo Parma in campo, Lecce pensava solo a difendersi, in evidente affanno fisico. Ma il gol non arrivava. Ai punti avrebbe vinto il CUS parma, ma nel calcio ci sono i rigori, e qui Lecce è stata spietata: 4 rigori su 4 segnati, mentre il CUS Parma sbagliava i primi due, con il secondo in cui il pallone addirittura colpiva entrambi i pali per poi finire fuori. La maledizione degli anni dispari. Comunque, solo applausi per i ragazzi, che oltre al capitano Roma salutavano anche Pietro D’Urso, il goleador della semifinale, anche lui all’ultima prova in maglia rossonera.
Anche l’altro appuntamento della giornata, che vedeva i ragazzo del Basket affrontare nella semifinale del torneo il CUS Milano, grande favorito per la medaglia d’oro. Gli atleti di Cocconi e Marcucci pagavano dazio all’inizio, complice l’uscita dal campo di Dimonte, vero trascinatore nelle partite precedenti, e probabilmente un po’ di timore reverenziale. Milano allungava, e da qui partiva la lunga rincorsa del CUS parma, che però mai realmente riusciva ad avvicinarsi ai meneghini. Il secondo parziale si chiudeva con Milano avanti 38-27, e con Dias e Zucchi al rientro in campo molto determinati per tentare la rimonta. Parma arriva nell’ultimo quarto a 7 lunghezze di distacco, ma alla fine Milano ristabiliva il divario, per vincere l’incontro 69-57. Per il CUS Parma 16 punti per Guidi, sempre molto attivo, 15 per Dias e 12 per Zucchi. Sabato finale, importantissima, per il bronzo, per rendere ancora più storica questa final eight raggiunta. Avversario il CUS Bologna, sconfitto a sorpresa da CUS Insubria.