Ecco il bilancio del progetto unico in Italia per il settore giovanile: cresce il paratriathlon targato Cus Parma
Parma, 27 novembre – Una pedalata dopo l’altra in sella alla bici. Poi via di bracciate e infine la corsa. Tutto per sconfiggere cronometro e pregiudizi. Tutto di fronte a un pubblico entusiasta di vedere questi piccoli grandi atleti protagonisti di un progetto unico in Italia. Si arricchisce e cresce “ Nessuna Riserva”, l’iniziativa del Cus Parma Triathlon Parmigiano Reggiano, che vede bimbi e giovani adulti con disabilità diverse cimentarsi con questa disciplina appassionante e impegnativa. Non solo un’attività che punta all’agonismo, ma soprattutto un progetto di inclusione: uno sport individuale che diventa sport di squadra. Oggi la sezione rossonera, che da alcuni hanno ha anche attivato la sezione Paratriathlon, conta sedici atleti, tanto che ormai la stessa attività viaggia su due binari paralleli: da un lato i giovani e giovanissimi, con molti ragazzi alle prime esperienze nel mondo dello sport, e dall’altro un gruppo senior, che ha già conquistato soddisfazioni e medaglie. Prima fra tutti Myrta Pace, più volte sul podio come Campionessa italiana, a cui da quest’anno si è affiancata anche Ilaria Brugnoli, atleta ipovedente, che non nasconde ambizioni importanti nei prossimi anni a livello internazionale. <La crescita del nostro movimento di Paratriathlon, che chiaramente è legata ad una domanda sempre più impellente da parte della società intesa come cittadinanza, ci ha portato a strutturare la stessa attività in due diverse opzioni. Quella dei più piccoli, con l’inserimento dei vari gruppi di allenamento, e quella degli assoluti, in cui sono presenti atleti con ambizioni agonistiche per le quali occorre l’attivazione di servizi ad hoc. Ma noi siamo pronti a questa sfida> spiega il segretario generale del Cus Parma Luigi Passerini. La sezione Paratriathlon si avvale di un nuovo referente dell’attività giovanile: Manuel Petrini, mentre l’attività agonistica senior vede coinvolto in prima persona Giovanni Fiore. Collante di entrambi settori sono i referenti tecnici: ovvero Alberto Giampietri e Corrado Morini. “L’attività giovanile è prettamente rivolta a ragazzi con disturbi dello spettro autistico. Dopo una prima fase conoscitiva anche con la famiglia, valutiamo il programma che possiamo svolgere con i ragazzi, spesso con l’inserimento di tecnici di supporto per lo svolgimento di attività che sono rivolte prevalentemente alla corsa e alla bici. Per i più grandi invece prevediamo anche l’attività in piscina, che dipende ovviamente dalle situazioni individuali di ciascuno> spiega Petrini. Secondo Giovanni Fiore, invece, il nodo essenziale per gli atleti senior <è quello di trovare collaborazioni per accompagnare le nostre atleti ipovedenti durante gli allenamenti in acqua, di corsa e di bici. Io mi occupo di “tenere in equilibrio il tutto” perfezionando il programma tecnico>. L’attività, destinata a consentire l’avvio all’attività ludico-sportiva di bimbi e ragazzi con disabilità psico-cognitiva, è davvero all’avanguardia in Italia per il settore giovanile e ha preso il via nel 2016. Dopo alcuni interventi da parte di istituzioni private e di sponsor, negli ultimi anni preziosissimi sono stati il Comitato Italiano Paralimpico ma soprattutto il Cusi. Grazie al prezioso lavoro del Presidente Dima, il Cusi ha proposto ai singoli Cus di mettere in rete le loro esperienze in tema di sport e inclusione. Approdo naturale quindi del progetto “Nessuna riserva”, che tra le altre attività messe in campo ha visto anche quella della formazione teorica e sul campo specifica, rivolta a tutti i tecnici della sezione, in varia parte tutti coinvolti nella realizzazione del progetto. Una squadra unita che ha permesso di raggiungere grandi traguardi.
Il progetto “Nessuna riserva”, rivolto a bimbi e ragazzi dai 6 anni, ha avuto importanti momenti di verifica durante i Duathlon Kids organizzati dal CUS al Campus in questi anni, ed è riuscito comunque a dare importanti risposte alle famiglie anche in questo periodo di chiusure e lockdown.
Importanti i riconoscimenti delle famiglie dei ragazzi, che hanno apprezzato la capacità inclusiva degli atleti e degli istruttori della sezione, misurando in pochissimo tempo i significativi progressi dei ragazzi. <Avvicinare bambini e ragazzi con disabilità all’affascinante mondo della multidisciplina significa favorire un processo educativo e sportivo che consenta l’emersione delle loro abilità, l’accrescimento dell’autostima, la formazione secondo i valori olimpici e la promozione di sani stili di vita –-. Tutto coinvolgendo direttamente, in una logica di vicendevole crescita, gli altri atleti della sezione giovanile del Cus Parma Triathlon Parmigiano Reggiano> conferma Alberto Giampietri. I ragazzi possono contare su percorsi personalizzati, oltre alla partecipazione di gare ad hoc. Non solo: tra le novità spicca il coinvolgimento di due fra allenatore e tutor atleti della sezione rossonera, iscritti alla Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Parma, che seguono ciascun ragazzo passo a passo. Una duplice formazione dunque capace di stimolare tutti, grazie anche alla partecipazione di incontri, workshop e convegni ad hoc dedicati allo sport disabile ed alle specifiche metodiche d’allenamento organizzati da Coni, Cip (Comitato Italiano Paralimpico) e Fitri (Federazione Italiana Triathlon).