Cus Parma e Panathlon club Parma hanno assegnato il premio alla dottoressa Mara Angela Maria Concari. La sua tesi è sull’inclusione
Il CUS Parma e il Panathlon CLUB Parma hanno il piacere di comunicare che l’apposita Commissione giudicatrice ha concluso i lavori di valutazione e assegnato il Premio di laurea Gianfranco Bellè 2019.
Si ricorda che il Premio Gianfranco Bellè è riservato esclusivamente agli Studenti dell’Università di Parma. La partecipazione era aperta a tutti i laureati dei corsi di laurea magistrali incardinati nei Dipartimenti di Medicina e Chirurgia, di Scienze Economiche e Aziendali, di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, e di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali che, a partire dal 1°.09.2017, hanno conseguito la laurea elaborando una tesi in materia sportiva entro il 31.12.2018. La Commissione giudicatrice è composta da dieci membri, più il Presidente del Panathlon Club di Parma, Artemio Carra. e il Presidente del CUS Parma, Michele Ventura. È prevista l’assegnazione del premio di € 2.000,00 al primo classificato, che è stato individuato a giudizio insindacabile e inoppugnabile dalla Commissione Giudicatrice.
La Commissione, dopo aver valutato un buon numero di tesi ammesse alla fase finale della scelta, ha deciso unanime di premiare quale migliore tesi quella della Dottoressa MARA ANGELA MARIA CONCARI, laureata in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate. Alla Dottoressa Concari verrà dunque assegnato il Premio La tesi è intitolata DIVERSAMENTE ABILI, UGUALMENTE ATTIVI NEL GIOCO. L’EDUCAZIONE MOTORIA COME STRUMENTO PRIVILEGIATO D’INCLUSIONE, è stata seguita dal Prof. Elio Volta.
L’elaborato persegue lo scopo di approfondire i benefici fisici e relazionali che l’attività sportiva può avere per i bimbi diversamente abili in età scolare. Sono prese in considerazioni alcune classificazioni di disabilità e in merito ad esse vengono valutati i sintomi e la classificazione della patologia e le strategie sportive che portano a un livello inclusivo del soggetto che ne è affetto. Viene poi sviluppata un’analisi dell’indagine empirica condotta sul campo ed avente ad oggetto l’inclusione del ragazzino disabile a mezzo dello sport a livello scolastico attraverso giochi strutturati che determinano un effetto inclusivo. Tale indagine, a carattere esplorativo, dimostra, anche se limitatamente al campione scelto, l’esistenza di un riscontro pratico delle teorie esposte. L’analisi dei dati conferma infatti che lo sport deve a tutti gli effetti considerarsi mezzo d’inclusione della persona diversamente abile all’interno di un gruppo sociale.