Ci ha lasciato ieri Moreno Belletti, il “Moro” per tutti. Perché nel CUS Parma tutti lo conoscevano. E altrettanti lo stimavano.
Dopo una carriera importante da atleta nell’atletica leggera, o meglio nel lancio del giavellotto, la sua grande passione, iniziata e finita con la canotta del CUS Parma e intramezzata da una lunga parentesi da atleta professionista nelle Fiamme Azzurre con titoli nazionali e maglie azzurre, Moreno è entrato nello staff dei preparatori del CUS Parma. O meglio, della sala pesi del CUS, che da quel momento, 20 anni fa fin dalla vecchia palestra di via Kennedy, è diventata la sua seconda casa. Perché la prima restava quella costruita con la sua Catia e con i figli Mattia e Gloria, sempre uniti, affiatati, sportivi, cussini.
Da li a diventare il vero riferimento per tutta l’attività della sala pesi del CUS il passo è stato brevissimo: la sua competenza e la sua passione hanno fatto si che ogni dettaglio per quel mondo richiedesse sempre una sua consulenza.
Non c’è appassionato del mondo fitness o un qualsiasi cussino che si sia avvicinato alla sala pesi che non abbia ricevuto dal Moro una scheda di allenamenti: la sua è sempre stata una passione contagiosa.
E mai ha negato un aiuto per dare il suo supporto ai grandi eventi CUS Parma: bastava mandargli un messaggio e la squadra per gestire il deposito borse di Parma Mezza Maratona e di Cetilar Run sotto la sua sapiente regia era già pronta per mettersi all’opera. E il risultato, il successo, era garantito.
Ha prestato la sua consulenza anche per la preparazione atletica della squadra master del CUS Parma sci, ma sempre tenendo in pole position la sua atletica.
Perché il Moro è stato allenatore da sempre, per il suo carisma e per la sua voglia di conoscere e analizzare tutti i minimi dettagli dell’arte del lancio del giavellotto. In questi anni, troppo pochi purtroppo per questa malattia terribile che lo ha portato via alla famiglia e a noi che gli abbiamo voluto bene, tanti atleti sono passati sotto le sue ali: dai più talentuosi ai meno dotati, con tutti il Moro è riuscito a creare un legame indissolubile, che andava decisamente oltre lo sport. Ed oggi tutti hanno gli occhi pieni di lacrime.
Ciao Moro, vola lassù come i tuoi giavellotti. Ci manchi già tanto.
La tua seconda famiglia.